In occasione del Festival del Volontariato di Lucca 2014 è stata organizzata dal Centro Nazionale per il Volontariato e dal Giornale della Protezione Civile, la seconda edizione di #SocialProciv – Protezione Civile e comunicazione nelle emergenze. Un incontro che ha riunito il gruppo di lavoro che si sta attivamente occupando del tema della comunicazione prima e durante le emergenze. L’evento è stato coordinato e gestito da Luca Calzolari e Gianluca Testa e sono stati attivamente presenti la Dott.ssa Titti Postiglione Direttore Ufficio Volontariato, Formazione e Comunicazione del Dipartimento della Protezione Civile e il Dott. Franco Gabrielli Capo Dipartimento della Protezione Civile. Nel corso dell’affollato incontro sono state presentate le caratteristiche salienti del progetto Emergenza24 e le possibili integrazioni con i progetti della Protezione civile raccogliendo un significativo consenso proprio dal Dott. Franco Gabbrieli che ha lodato l’iniziativa e ha invitato ad uno sviluppo sulla linea già segnata.
Ottima l’organizzazione, la gestione degli interventi e la partecipazione del pubblico.
Unica nota stonata è stata l’affermazione, ripresa più volte, della necessità di una parcellizzazione, atomizzazione delle attività di social network a livello di singolo comune. Completamente in contrasto con il concetto ormai universalmente riconosciuto della continuità territoriale in ambito di protezione civile ed emergenza. Immaginatevi se una persona, in viaggio, debba sapere preventivamente esattamente il comune di competenza del tratto stradale che sta percorrendo per poi poter conoscere eventuali problematiche. L’unica motivazione di tale anomalo comportamento, privo di senso all’interno delle logiche di pianificazione emergenziale, è nella ricerca di coperture finanziarie ai diversi progetti, siano essi comunali, provinciali o regionali. In questi casi è necessario che l’ambito di competenza sia lo stesso: nessun comune paga un servizio che possa essere usufruito dal comune contiguo magari politicamente avverso. Questa logica mette molta tristezza.