La comunicazione d’emergenza, nel nostro caso, comunicazione social d’emergenza, ha dei punti fondamentali e determinanti. Il primo è la tempestività: dare un’informazione immediatamente vuol dire allertare tutti i partecipanti il progetto a cercare ulteriori dati, conferme, approfondimenti.
Il secondo punto riguarda la verifica e veridicità dei fatti. Questa è un’informazione di tipo incrementale, vuol dire che nel tempo si modifica, si precisa, si dettaglia. Il terzo punto è riferito alle dinamiche di comunicazione in rete: cercare di diffondere una notizia senza che questa diventi preda di esasperazioni, manipolazioni, interpretazioni.
Per questo motivo, a differenza di una notizia data al termine dei fatti, ovvero quando il quadro è certo e le fonti molteplici, nel caso dell’informazione immediata si lavora su precisioni crescenti, tolleranze e approssimazioni sempre minori.
Alla “precisione tecnica” o alla “precisione scientifica” si devono sostituire, anche per brevità dei messaggi sui social, delle approssimazioni se non addirittura delle forzature.
Vediamo qualche esempio.
Se una parte di autostrada, interessata da un fatto, è tecnicamente un “raccordo” non di competenza di Autostrade SPA, questo ben poco importa all’automobilista se per lui quella è “ancora autostrada”. Abbiamo scelto quindi di approssimare per dare un’informazione non tanto burocratico amministrativa ma usufruibile direttamente.
Se avviene un terremoto in una certa area, servono dei tempi tecnici per una verifica “umana” dei dati. Informare che c’è stato un sisma in una determinata area con una sufficiente approssimazione allerta le persone che partecipano al progetto per migliorarne la precisione, per verificare le fonti, ecc.
Quindi abbiamo scelto un metodo di comunicazione “impreciso”? Affatto. Abbiamo scelto di dare le informazioni nel formato che sia immediatamente percepibile dalle persone perché la percezione di chi usufruisce delle informazioni e ben diversa da quella del tecnico e la precisione stessa è del tutto insignificante se va a inficiare la comprensione della comunicazione stessa.
Quando avviene un terremoto moltissime persone si affacciano sui social per cercare notizie e conferme. Persone che non hanno spesso alcuna contezza del significato della magnitudo e del relativo impatto che può avere. Per questo motivo abbiamo creato, dopo lunga discussione, una scala “speditiva” dei terremoti che evitasse di allarmare e far rilanciare, in maniera spesso isterica, informazioni su terremoti di lieve entità. Dopo l’introduzione della scala e gli interventi che Emergenza24 ha fatto subito dopo le scosse con spiegazioni dirette, abbiamo ridotto in maniera significativa (del tutto tra i nostri follower) le manifestazioni di esasperazione e catastrofismi collegati.
Quindi non si procede per “errori” ma per successive approssimazioni, miglioramenti. Non a caso le notizie che ne riprendono di precedenti hanno il prefisso UPDATE per indicare che è da seguire il percorso stesso della notizia.