Intervento di Toni Muzi Falconi per presentare a Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana, la partecipazione alla Emergenza24 Masterclass 2019 a Roma. Di seguito il testo completo.
MA QUI E’ SEMPRE EMERGENZA: PREPARIAMOCI A IDENTIFICARLA, A PREVENIRLA E GESTIRLA.
ESSENZIALE LA CONSAPEVOLEZZA CHE I VERI RESPONSABILI SIAMO NOI, NON IL FATO.
L’amico Maurizio Galluzzo mi ha invitato ad aprire la seconda parte della prima giornata (il 29 Marzo) di questa interessante e assai puntuale iniziativa di formazione professionale, cui chiunque abbia interesse può chiedere di partecipare.. https://www.emergenza24.org/masterclass/
1.
Se è sicuramente vero che le stesse modalità di preparazione, prevenzione, governo e rendicontazione professionali del fenomeno ‘emergenza sul territorio’ sono profondamente camBiate anche, ma non solo, per via della trasformazione digitale e l’omnipresenza (nel bene nel male) dei social… è anche vero che il bagaglio di conoscenze e di competenze professionali di ‘governo dell’emergenza -che hanno peraltro anch’esse contribuito a portare (sempre nel bene e nel male) alla situazione di oggi- nulla smentiscono in merito alla efficacia dei principali paradigmi operativi pre-digitali.
2.
Peraltro, osservo con sollievo che, per fortuna, da noi si inizia a esitare nel definire ‘naturali’ le quotidiane distruzioni del nostro patrimonio territoriale (artistico, culturale, economico). Sono accadimenti indotti -ormai è chiaro- dai nostri stessi comportamenti. E’ certo vero che anche noi siamo parte della natura, ma non è oggi più possibile negare che le persone umane contribuiscano a determinare questa distruzione più di ogni altra variabile.
3.
Dunque:, il vero tema è la consapevolezza (mindfulness..per dirla all’ultima moda) -prima ancora della identificazione delle diverse emergenze possibili, dei soggetti da coinvolgere e da attivare per prevenirle e poi gestirne insieme le conseguenze quando succedono.
E la consapevolezza si declina soprattutto, per noi operatori, in dialoghi, relazioni e comunicazioni.
Sottolineo che, prima ancora di destinare le pure indispensabili e urgenti risorse al riassetto ‘materiale’ del nostro territorio, è più importante far confluire competenze e risorse all’ancora più urgente riassetto delle percezioni, delle conoscenze e della cultura del rischio di noi che di quei disastri siamo responsabili (per dirla all’ultima moda…resilienza).
4.
La sessione del pomeriggio del 29 Marzo si propone questo obiettivo ed ecco come si articola.
-Sono contento che tre miei eccellenti e assai più operativi colleghi abbiano accettato di raggiungermi per portare casi e dialogare con i partecipanti.
-Partiremo con una analogia fra due ‘emergenze’ fake:
*quella predigitale delle armi di distruzione di massa che condusse alla guerra in Irak del 1990 e
*quella pienamente digitale dell’invasione dei migranti dal Mediterraneo che ha condotto alla forsennata campagna contro il volontariato e le ong…. forse la pietra più preziosa di quel poco che rimane del nostro capitale sociale.
5.
Poi toccherà a BIAGIO OPPI operatore della emergenza del territorio nord emiliano durante il terremoto di qualche anno fa e promotore infaticabile di una corposa lievitazione del capitale sociale in quel territorio,è anche coautore con altri di un importante libro dedicato alla comunicazione di crisi nonché co-promotore della più recente Carta di Rieti.
Quindi, LETIZIA DI TOMMASO , responsabile comunicazione del CISOM (Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) che ragionerà sulla sua intensa esperienza di sostegno ai volontari operativi durante le emergenze nazionali e ai team sanitari in soccorso sanitario ai migranti in arrivo nel mediterraneo e oggi anche attivamente impegnata nelle Digital PR della Factory di Agenzia Italia.
Per chiudere alla grande, un mio dialogo con PATRICK TRANCU, considerato oggi in Europa il maggiore esperto professionista di preparazione alla e di comunicazione della crisi.
Mi auguro di avere solleticato il vostro interesse.
Il post originale pubblicato qui.