Emergenza24 è un network sperimentale di informazione sui social network nelle emergenze e non si occupa di politica o aspetti sindacali. Non possiamo però non sottolineare un fatto grave che mette a rischio il sistema di informazione nel nostro paese e più in generale come tassello dell’informazione globale.
In un mondo in cui tutti “fanno informazione” la notizia della riduzione dei giornalisti e collaboratori dell’ANSA è un vero e proprio controsenso. Adesso abbiamo a disposizione ogni giorno migliaia di fonti, di immagini e video che rilanciamo, commentiamo, raccontiamo.
Ma il problema è proprio questo: serve una selezione, una interpretazione dei puri fatti. Serve collegare le storie, conoscere i contesti e dare la giusta misura ad ogni informazione.
Bisogna ripulire l’informazione dal “rumore di fondo” e dalla confusione che viene generata dagli improvvisati esperti.
Bisogna avere l’esperienza e la capacità di distinguere un comunicato stampa o una velina da una notizia vera e meritevole di attenzione e approfondimento.
Per questo motivo troviamo del tutto assurdo che non solo non venga potenziata l’ANSA, una delle agenzie più accreditate al mondo, ma che addirittura si stia pensando di ridurne la capacità di competere nel mercato di fatto favorendone altre, perlopiù straniere.
Un’informazione libera e indipendente ha bisogno dei migliori giornalisti, e tali sono la maggior parte di quelli italiani, che con le loro relazioni personali e attraverso la loro rete di corrispondenti possano continuare a dare voce alla verità dei fatti.
Nei casi di emergenza e di calamità il controllo delle informazioni, l’autorevolezza delle fonti è fondamentale. Questo è un ruolo insostituibile di ANSA e dei suoi giornalisti e collaboratori.
Non possiamo qui non ricordare le centinaia di giornalisti, reporter e fotoreporter che ogni anno vengono uccisi in tutto il mondo perché “non far sapere” è una delle armi di controllo della libertà. Ecco alcune delle loro storie che abbiamo raccontato.
P.S. avevamo già detto che non ci occupiamo di sindacale ma certe volte è impossibile non farlo.