Questo post raccoglie le diverse varianti di COVID19 secondo le più recenti informazioni pubblicate su riviste scientifiche. Il virus Sars Cov 2 che innesca COVID19 è, come tutti i virus in continua mutazione generando migliaia di varianti.
Di seguito sono indicate le principali che hanno caratteristiche di maggiore diversità o potenzialmente più pericolose. Le varianti più importanti riguardano la proteina Spike che è in grado di penetrare nelle cellule umane (approfondimento).
Variante D614 – La prima ad essere comparsa a dicembre 2019 (articolo1).
Variante D614G – È stata la prima mutazione che ha accelerato i contagi. (articolo1, articolo2).
Variante cluster 5 – Danimarca collegata con i visoni (vedi post dedicato) – Identificata giugno 2020
Variante spagnola – 20A.EU1 e 20A.EU2 – Comparsa in luglio 2020 in Spagna
Variante italiana – N501T – Comparsa probabile agosto 2020 (Brescia)
Variante inglese – 20B/501YD1 oppure B.1.1.7 ha 23 mutazioni di cui 14 nella proteina Spike. Comparsa a settembre 2020 ed identificata dicembre 2020. La modifica della posizione 501 nella proteina Spike rende potenzialmente più contagioso il virus.
Variante sudafricana – N501Y – Comparsa ottobre 2020 – Ha una contagiosità e carica virale maggiori.
Variante brasiliana – Identificata a gennaio 2021 dal National Institute of Infectious Diseases (NIID) giapponese una variante su persone che arrivavano da Brasile. Comparsa probabilmente in Amazzonia nel dicembre 2021 è stata la causa di reinfezione di alcuni pazienti.