Abbiamo monitorato i tweet con hashtag #terremoto in occasione del terremoto dell’Emilia e quello recentissimo del Pollino. Abbiamo limitato l’indagine alle prime 4 ore dal sisma. La ricerca non ha nessuna pretesa scientifica ma i dati sono significativi. Entrambi i terremoti sono avvenuti in piena notte (alle 4 e all’1) quindi in situazione con un numero di utenti italiani in rete estremamente ridotti. Anche questa volta i giornali on line e la televisione non hanno fornito alcun servizio utile se non dopo molte ore. Noi abbiamo seguito la diretta con un apposito post sempre aggiornato con le notizie controllate fino alle ore 3 quando la situazione sembrava stabilizzata e i soccorritori avevano dato informazioni da tutte le località colpite. Twitter è stato lo strumento di maggiore utilità. Noi abbiamo da tempo chiesto agli utenti di seguire alcune regole per avere informazioni qualificate e utili.
L’utente che più si è prodigato, avendo anche una risonanza su quasi 40.000 followers è stato Red Ronnie che ha avuto un buon seguito e ha selezionato accuratamente le notizie.
Veniamo ai dati. La prima ondata di segnalazioni è avvenuta entro i primi 15 minuti dal sisma a cui sono seguiti numerosi retweet.
- 8% dei tweet – Testimonianze del terremoto anche da località lontane.
- 6% dei tweet – Consigli su come agire. Sono iniziati a circa mezzora dalla scossa e sono cresciuti progressivamente.
- 24% erano retweet
- 2% erano tweet chiaramente falsi con notizie e testimonianze inventate di crolli o vittime
- Quello che stupisce è che il 60% delle conversazioni fossero su altro, come se non fossero minimamente interessati al fatto, non sapessero che fosse accaduto. All’interno di questi
Dopo un’ora dall’evento si leggevano in rete le prime proteste per il ritardo nei soccorsi. È bene leggere questa pagina.
Non sono mancati i polemici che non capiscono l’importanza di usare un unico hashtag in caso d’emergenza come da tutti i protocolli internazionali.
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