E alla fine abbiamo girato la boa dei 10.000 follower su Twitter. Un traguardo che non ha in sé un senso numerico del successo dell’iniziativa ma la contezza di avere 10.000 persone consapevoli di come comunicare in caso di emergenza. Che ogni giorno “apprendono” le tecniche di comunicazione, che sanno come leggere i dati, che sanno come citate le fonti che stanno lontane dagli allarmismi e dalle notizie tendenziose e false. Che comprendono se è una bufala o una notizia che vale la pena rilanciare.
Ed è questa generosità espressa da tanti che ci da la forza tutti i giorni di andare a avanti per costruire qualcosa di ancora più grande.
Abbiamo una community di 10.000 persone consapevoli. Unica in Italia. Ma è solo l’inizio.
Emergenza24 non utilizza frasi ad effetto, non usa il click bait, non rimanda alle proprie pagine con messaggi ambigui o incompleti per accumulare click, non pubblica foto che non rispettino la dignità delle vittime e dei familiari.
Siamo stati i primi in Italia a segnalare i fenomeni potenzialmente pericolosi come Ebola e Mers quando la notizia era ancora di interesse puramente medico e scientifico.
Ci siamo occupati per primi delle ragazze rapite in Nigeria a poche ore dal fatto grazie a corrispondenti locali, e continuiamo a seguirle anche ora che sono scomparse dalle prime pagine dei giornali che ne hanno cannibalizzato la storia.
Raccontiamo i fatti che aiutano a capire la complessità del mondo, del lavoro, delle condizioni in cui si trovano alcuni paesi e molte persone.
Siamo grati a reporter, giornalisti, operatori, fotografi che ogni giorno rischiano la vita per darci un’informazione vera, reale.
Siamo grati anche a tutti quei nostri connazionali che operano nel volontariato, nella protezione civile e quelli che sono in missione all’estero per aiutare chi ha meno. Persone che hanno apprezzato il nostro progetto e ci aiutano giorno dopo giorno informandoci.
Mentre tutti parlano di citizen journalism solo per imbottirlo di pubblicità, noi lo facciamo.
Usiamo tutte le tecniche disponibili per verificare le informazioni senza disturbare i soccorritori, senza occupare i centralini dei vigili del fuoco nei momenti meno opportuni.
In un paese in cui l’informazione è diventata uno show, in cui i bambini scomparsi si usano come richiamo per far passare pubblicità, noi vogliamo essere diversi.
Abbiamo un seguito di persone consapevoli, non attratte da morbosità, immagini shoccanti, frasi ambigue, false paure, odi contro comunità e persone.
Vogliamo fare una informazione corretta, conversazionale, continua, misurata, obiettiva.
Abbiamo creato Emergenza24PRO destinata ai professionisti delle emergenze e della Protezione Civile per far sapere cosa fanno, come lo fanno, quanto si impegnano. Ovviamente anche in questo caso tutto gratuito, nessun rimborso spese per noi, nessuno viene pagato. Volontariato, nel modo più puro si possa concepire.
Non è facile farlo in un paese in cui anche le emergenze sono fonte di guadagno, di lucro e di interessi. Dove ti chiedono “ma politicamente chi via appoggia?”. Nessuno è la risposta, forse ingenua ma tenace di chi vorrebbe un paese migliore.
Grazie ancora a tutti.
Emergenza24 Team